Dieci piccoli indiani

“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.”

Recensione

“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.”

Dieci persone estranee. Un’inquietante isola dalla quale appare impossibile fuggire. Un invito accettato per necessità o curiosità. Un’angosciante poesia appesa sulla parete di ogni camera da letto. Una voce distorta che, in maniera fredda, accusa tutti gli ospiti di essere colpevoli di assassinio. Ecco gli ingredienti di una tra le migliori opere di sempre. Un grande classico letterario che ha fatto scuola nel genere mistery novel.

Il romanzo, uscito per la prima volta nel 1939, torna a far parlare di sé attraverso una nuova ed accattivante veste, pensata da Mondadori per festeggiare i 10 anni di Oscar Junior. La nuova edizione del libro giallo più venduto al mondo, porta i primi lettori (e non solo) nella magia descrittiva di Agatha Christie, attraverso un uso sapiente delle dinamiche narrative, qui piacevolmente legate all’enigma della camera chiusa.

La nuova pubblicazione, oltre a una traduzione rivista in alcune sue parti, offre ai lettori un size ed un font normalizzato, nascosto da una sovraccoperta che, al di là dell’illustrazione classica di Paolo D’Altan, se separata dal volume si apre a poster per scoprire una panoramica sui classici che si potranno…o si dovranno leggere, almeno sino a che…non ne rimarrà nessuno. Infatti, proprio l’illustrazione nascosta invita i lettori ad orientarsi con una originale mappa del mistero, in cui Daniele Simonelli utilizza cromatismi e stili contemporanei, nel tentativo di indirizzare i primi lettori verso classici imperdibili.

Loris Gualdi